di Giancarlo Arientoli
Eva mitocondriale |
Il Mudec di Milano, Museo delle Culture, presenta la prima mostra al mondo che racconta la storia dell’umanità attraverso un grande affresco multidisciplinare che racconta con un linguaggio fresco e innovativo le nuove storie dell’evoluzione umana, da dove veniamo e come siamo riusciti, di espansione in espansione, a popolare l’intero pianeta, costruendo il caleidoscopico mosaico della diversità umana attuale. Un progetto internazionale che ha coinvolto le comunità scientifiche, le Università, i Musei e le Istituzioni di Italia, Stati Uniti, Israele, Germania, Francia, Spagna, Australia, Georgia, Sud Africa. Attraverso una sapiente miscela di linguaggi espositivi, con l'ausilio di numerose istallazioni multimediali, sarà un'esperienza emozionante scoprire come l’umanità che oggi conosciamo si sia formata attraverso continue migrazioni, mantenendo la medesima identità biologica ma creando al contempo quella straordinaria diversità culturale che costituisce una ricchezza preziosa per tutti noi. Accanto a reperti originali provenienti da tutto il mondo, il visitatore troverà modelli in scala reale, installazioni edutainment, passaggi immersivi tra suoni e colori che raccontano le grandi "prime volte" dell'umanità.
Neanderthal |
Il mondo in un giorno è l'istallazione interattiva che ci consente di scoprire quanti e quali oggetti di uso quotidiano hanno un’origine e una storia diversa da quella che immaginiamo; La passeggiata di Laetoli è un’installazione immersiva che racconta, attraverso un paesaggio dinamico, animato da accadimenti, un viaggio indietro nel tempo di quasi 4 milioni di anni quando una famiglia di ominidi lasciò le proprie orme nella cenere di un vulcano; la postazione Parla anche tu neanderthaliano permetterà di trasformare la propria voce ed emettere suoni come il nostro antenato; l'istallazione multimediale I sentieri di Homo Sapiens consentirà al visitatore, attraverso un mappamondo interettivo e info grafiche, di ripercorrere le tappe che hanno portato la specie umana a popolare il pianeta.
Il lavoro congiunto di genetisti, linguisti, antropologi e paleoantropologi ha prodotto un quadro d'insieme di cui la mostra da conto nelle sue cinque sezioni: 1. Migranti da due milioni di anni; 2. La solitudine è un'invenzione recente; 3. I geni, i popoli e le culture; 4. Tracce di mondi perduti; 5. Tutti parenti, tutti differenti: le radici intrecciate della civiltà. Una mostra così profondamente radicata nel nostro passato non può non parlare del nostro presente, e lo fa con un duplice messaggio: la specie umana è fortemente unita biologicamente e straordinariamente diversificata culturalmente. Le razze sono una costruzione culturale e sociale, che a livello biologico e genetico non ha alcun fondamento; quel che noi vediamo è un insieme di varie storie di adattamento a climi e habitat, che hanno generato popolazioni diverse fra loro a un livello morfologico superficiale, ma del tutto simili nel loro corredo genetico. Le razze umane non sono nei nostri geni, bensì nella nostra mente.
Homo Sapiens al MUDEC di Milano dal 30.09.2016 al 26.02.2017
Da un progetto di Luigi Cavalli Sforza, curata da Telmo Pievani con il coordinamento scientifico di Stefano Papi. Promossa dal Comune di Milano, dal MUDEC, Museo delle Culture e da 24 ORE Cultura che ne è anche il produttore e realizzata in collaborazione con Codice, idee per la cultura.
Sito dedicato: www.homosapiens.net
Sito dedicato: www.homosapiens.net
Impronte Laetoli |