lunedì 16 novembre 2020

Ciao Ma Lin

Amico e Maestro d’Arte e di vita!

di Nicolina Bianchi 

Ma Lin

Anche se la temevo, la notizia della scomparsa del Maestro, dell’amico Ma Lin, mi ha lasciata disorientata e interdetta, quasi impedendomi di fare o dire alcuna cosa nell’immediato. Ora sta a noi ricordare l'UOMO e non dimenticare il PITTORE e la profonda passione per l’Arte che lo accompagnava. Ma Lin ha rappresentato da sempre una testimonianza forte, di passione profonda per l’arte e di amore dolcissimo per le persone, dai profondi affetti familiari, sua moglie Susanna e sua figlia Angela, a quelli per gli amici più cari, del suo mondo lavorativo, critici, artisti, Direttori di Accademie, poeti, ma anche per quelle persone incontrate per caso o per poco.

Questa “identità” creativa ed umana l’ha accompagnato dagli esordi del suo operare nell’arte, come pittore e come attivo operatore culturale, e da sempre lo ha evidenziato come asse di connessione tra Oriente e Occidente. I suoi studi d’arte iniziati presso l’Accademia d’Arte di Wuhan – Hubei, si sono poi, non a caso perfezionati in Italia, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, con il maestro Concetto Pozzati. Il suo impegno nell’arte lo ha subito indirizzato al cambiamento della percezione dell'arte stessa, e in modo diretto e in ogni occasione, sugli aspetti che la connotano come linguaggio e, dunque, come comunicazione tra le parti, tra est e ovest, tra presente e passato, e proprio il suo interrogarsi continuamente sulle proposte del passato lo hanno portato a concretizzare una loro attualizzazione e innovazione.

Comunicare, 2019, acrilico su tavola.
Resteranno con noi per sempre quelle “installazioni su tavola”, così ricche della sua forza pittorica, della sua voglia di comunicare, di coniugare classicità ed avanguardia, di unire popoli e costumi, di intrecciare ideali e culture lo hanno portato a concretizzare una loro attualizzazione e innovazione. Un esperimento riuscito con successo e confermato, non solo dai suoi più recenti lavori, ma anche dalle occasioni di grandi rassegne internazionali, di cui è sempre stato attiva e preziosa presenza come promotore ed anche come apprezzato espositore. E tutto questo ha contribuito a sottolineare il suo desiderio di continui scambi intellettuali e formativi che ha da sempre desiderato non soltanto mantenere, ma anzi rafforzare, tra l’Italia, l’Europa, l’Occidente… e il suo Paese d’origine, la Cina. 

Nei suoi tanti anni di collaborazione con me e con la mia Associazione Culturale SEGNI D’ARTE, da cui è nata una solida amicizia consolidata da reciproca stima ed affetto, Ma Lin ha introdotto sia nei Programmi dell’Associazione che nel concept dell’omonima rivista, la propria personale prospettiva. 

Dialoghi, 2014, installazione (particolare).
L’arte la fa l’artista e la sua conseguente inevitabile sequenza di interpretazioni, pensieri, riflessioni. E il suo approccio, diciamo così, teorico all’arte stessa, non è mai stato avvertito come distaccato dalla pratica, ma come rapporto che lo ha spinto alla continua indagine per la formulazione della propria personale risposta all'eterna domanda: Che cos'è l'Arte?
Ma Lin a questa domanda ha sempre cercato di rispondere attraverso i suoi continui viaggi. Viaggiava ininterrottamente per l’Italia e per il mondo come a cercare un “punto fermo” alle sue incessanti ricerche che lo portavano ad esplorare, a muoversi, a girare, ad arricchirsi di cultura, d’arte, di umanità, come in una sorta di loop dantesco. Ma poi conoscendolo più attentamente… ci si accorgeva che quel “punto fermo” lui non l’ha mai voluto trovare. Avrebbe messo fine alla sua curiosità di uomo. Soprattutto di artista!

Mi viene in mente una riflessione “Si naviga per incontrare isole sconosciute… per scoprire ed apprendere cose nuove e importanti… poi la vita ci dirotta verso altre spiagge: basta un colpo di vento e le vele si piegano, le onde salgono e la barca naufraga e si incaglia… portandosi via l’eterno navigatore”.

A noi piace essere convinti che la vita di Ma Lin, di questo “eterno navigatore”, sia stata una continua e gratificante scoperta. E, su tutto, la scoperta del mistero del corpo. Si è spesso portati a credere al proprio corpo come uno strumento per amare, per correre, per mangiare. Si pensa al corpo con affetto “padronale”. Si ragiona sui sentimenti, sull’anima, sull’astratto e sul loro mistero… Mai però sulla misteriosità del corpo. Invece nel corpo, come nei sentimenti, c’è mistero. E lui, questo mistero lo voleva scoprire attraverso la sua pittura. Dipingeva, volti, braccia robuste e vigorose, pronte ad abbracciare, ma anche a lavorare e a lottare; dipingeva mani e affermava - dipingo mani come fossero parole di un continuo dialogo. Dipingo mani per comunicare, per chiedere, per discutere. Per sentirmi libero! - Dipingeva corpi, che spesso “svuotava”, quasi a volerne a forza scoprire i segreti, e un attimo dopo li riempiva delle sue invenzioni materiche, di colori, di infinita passione. 

2020, ultimo suo dipinto.
Ma dentro di noi c’è fisicamente qualcosa che non si riesce mai a conoscere fino in fondo; qualcosa che non si misura e non si pesa. Ecco il mistero!

Ma Lin credo avesse intuito che il nostro corpo ha un mistero, una sua anima, e quando questo nostro corpo è ferito, il mistero lo aiuta e lo nobilita. 

La grande certezza che ci rasserena è che oggi il Maestro Ma Lin figura tra coloro che i grandi mutamenti e i passaggi evolutivi li hanno creati, diretti e sempre, e comunque vissuti in prima persona. 

Dell’Uomo Ma Lin rimarranno per sempre la memoria, l’affetto, il ricordo.

Del Maestro Ma Lin rimarranno le sue opere e la sua lezione più importante: pensare spesso al grande mistero dell’Arte!  Al grande mistero del Vivere!






Canton, 2012, Ma Lin con il Maestro Sandro Trotti, Ambasciatore dell'arte italiana in Cina.





Ma Lin ad Hangzhou (Cina) visita il Quan Shanshi Art Center, in occasione dell’inaugurazione della Rassegna “Risonanza Cinese”.
Nella foto: Ma Lin con i curatori della Mostra (allestita poi nell’estate dello stesso anno presso il Vittoriano di Roma), il critico d’arte Nicolina Bianchi e Zhang Zuying, S.G. e ricercatore dell'Istituto di Pittura a Olio dell’Accademia Nazionale Cinese. Accanto a lui altri maestri e docenti d'accademia, tra gli altri Quan Shanshi, Zhan Jianjun, Chao Ge.