mercoledì 4 ottobre 2017

Corrado Veneziano sbarca in Cina con la personale “Segni”.

Quaranta tele di dimensioni diverse ribaltano e ricombinano un universo visivo quotidiano di segni, simboli, marchi e codici a barre.

di Paola Pacchiani

Coca Cola per Andy, Olio e acrilico su tela, cm 80 x 50, 2016
Successo di pubblico e critica per la mostra di Corrado Veneziano “Segni”, inaugurata alla Galleria Nazionale di Arte Contemporanea di Lanzhou, in Cina, il 2 settembre scorso e in programma fino al 10 ottobre. 
Esposte - in una delle rare personali allestite presso questo spazio, quaranta tele - metà delle quali di grandi dimensioni, realizzate con colori a olio, acrilico o con tecnica mista. Soggetto dei lavori un universo visivo noto a tutti noi e rappresentato, di volta in volta, da simboli, segni quotidiani, marchi di catene, network commerciali, loghi legati all'economia e all'industria, codici a barre e, non ultime, le grandi tele del ‘500 italiano, così tanto conosciute da risultare anch'esse una sorta di marchio.

giovedì 20 luglio 2017

Epos. Chao Ge, la lirica della luce.

dal Comunicato stampa di Paola Pacchiani.

Il sole, 2001, olio su tela, cm 173x132
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, promossa e organizzata da Segni d’Arte in collaborazione con Uniarts, l’esposizione ha ottenuto il patrocinio di Roma Capitale, della Regione Lazio e dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese.
Nata da un desiderio del Maestro Chao Ge, Professore all’Accademia Centrale di Belle Arti  di Pechino, condiviso dall’artista Ma Lin, da Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore responsabile di Segni d’Arte e da Giancarlo Arientoli, antropologo e art director di Segni d’Arte, la mostra è curata da Claudio Strinati, noto storico dell’arte, e dalla stessa Nicolina Bianchi
La rassegna propone un percorso espositivo che testimonia la rilevanza nel panorama artistico contemporaneo di questo pittore, che racchiude in sé due anime: quella della tradizionale nativa Mongolia Interna, a cui è tuttora legato molto profondamente, e quella della moderna Pechino, la grande città in cui ha studiato, raggiunto i primi successi e dove tuttora continua a dipingere e ad insegnare.

giovedì 15 giugno 2017

The Nihility Portrait

Personale dell'artista cinese Liao Pei a Roma.

di Giancarlo Arientoli


Approda a Roma la mostra The Nihility Portrait della giovane artista cinese Liao Pei. Una mostra intensa e introspettiva, "rappresentazione artistica di una teoria filosofica sul tempo, sul sé e sull'immagine", come ci dice la stessa artista. Sono molte le domande alle quali cerca risposte attraverso la sua indagine artistica e che di rimando pone all'osservatore; "Perché esistiamo? Da quando, e quando è nato l'universo? È questa dimensione fisica in cui esistiamo solo un'ombra insignificante di quella virtuale? C'è solo uno specchio tra l'altro Io nel tempo virtuale e il vero Io?". Domande che non sfociano in un pessimismo assoluto ma che trovano, nel fatto stesso di cercare risposte, una via oltre quel nulla esistenzialistico, oltre quell'oblio dell'essere, a cui sembrano condannare l'artista.

domenica 4 giugno 2017

Giovanni Boldini

al Complesso del Vittoriano in Roma.

di Nicolina Bianchi

Signora bionda in abito da sera, 1889 ca,
pastello su carta incollato su tela,
cm 220 x 150
Una certa critica vuole Giovanni Boldini, in mostra all'Ala Brasini nel Complesso del Vittoriano in Roma, “bravo, ma banale”. In realtà il pittore ferrarese, rileva il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini nella sua introduzione al catalogo, “fu artefice di una profonda modernizzazione del linguaggio pittorico” tanto da introdurre un nuovo e originale senso di movimento e dinamismo senza rinunciare alla poesia. Di questo ne era assolutamente certa la scrittrice e poetessa americana Gertrude Stein, grande appassionata d’arte, che continuò a considerare Boldini “il miglior pittore del secolo scorso”.

La storia artistica di Boldini è un susseguirsi d’interferenze, convergenze e remixing, dal suo iniziale soggiorno a Firenze (1864) a contatto con il clima risorgimentale e decisamente innovativo del momento. Punto d’incontro di artisti e letterati europei, infatti,  la capitale toscana è stata sicuramente per Boldini una felice occasione di scambi e di reciproche influenze di stili, di tematiche e nuove tecniche. L’incontro anche con l’aristocrazia toscana e le diversificate collaborazioni con Telemaco Signorini, Gordigiani, Banti, Vito D’Ancona, Fattori e dagli altri pittori del Caffè Michelangelo furono certamente essenziali, ma l’artista ferrarese desiderava aprirsi a più ampie esperienze dell’oltralpe europeo e immergersi al più presto in quel clima Parigino che tanto amò rappresentare (descrivere) nelle sue più importanti capolavori. Senza lasciarsi troppo influenzare dai suoi amici “macchiaioli”, infatti, nel 1867 si trasferisce a Parigi.

mercoledì 31 maggio 2017

Eterni Segni

Personale di Liu Yiyuan al Makemake di Roma.

di Nicolina Bianchi

Eterna via, cm 270 x 135, 2016
Si è conclusa il 27 maggio la splendida personale di Liu Yiyuan presso lo spazio d'arte Makemake di Roma, con un ottimo successo di pubblico, estasiato dal lavoro del maestro cinese.
Dalla poetica realistico-figurativa del primo periodo di studi e di insegnamento, Liu Yiyuan ha dedicato gran parte della sua vita artistica ad una pittura moderna dove l’inchiostro, tecnica legata storicamente alla tradizione orientale, è per lui da molti anni, affermazione di una propria esperienza espressiva ed intellettuale. I luoghi della natura, osservati o romanticamente immaginati, si sono trasformati nel tempo in una dinamica gestuale di un segno che inventa in ogni opera un nuovo significato di un continuo sviluppo creativo.
La sua tematica d’elezione, quella del paesaggio, è interpretata secondo il suo ricco e colto patrimonio di esperienze, ma nasce anche da quella grande energia interiore che alimenta poi tutta la carica emotiva del suo lavoro pittorico.
Le sue forme ed il suo tratto,la sua sensibilità spirituale, fortemente innovativi, raggiungono un inesauribile potere suggestivo e costituiscono la nuova forza della “sua natura”, quella natura che in stretta armonia con la sua personalità, va oltre il significato delle apparenze, verso la percezione dell’eterno, o di ideali fiumi stellati, di vie lattee, di notturni o calde luci di gialli solari, narrati su grandi spazi delle sue “carte di riso”.

giovedì 4 maggio 2017

Totò, il Genio, la Maschera, l'Uomo

A Napoli tre grande mostre per ricordare

di Renato Sales

Compagnia Maresca 1928, Collez. di Domenico
Come si racconta un genio? Un modo credibile per farlo è la mostra “Totò Genio”, che poteva essere allestita solo così come l’hanno pensata il Comune di Napoli, l’Istituto Luce, il Polo Museale della Campania – Palazzo Reale, la RAI, con il contributo di Rai Teche, la Siae e l’Archivio Centrale dello Stato rappresentando il talento sconfinato di Antonio de Curtis in tre distinte rassegne ospiti del Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino), Palazzo Reale e il Convento di San Domenico Maggiore. Il catalogo ufficiale, realizzato da Skira, ha la prefazione di Goffredo Fofi. Solo così è stato possibile rendere omaggio al genio di Totò presentando, come “tasselli di un grande mosaico”, le sue mille implicazioni ed esplicazioni. Curata da Alessandro Nicosia, che ha coordinato anche la direzione generale del progetto, insieme a Vincenzo Mollica, e prodotta da C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare), la rassegna ripercorre “attraverso centinaia di documenti tra fotografie, filmati, costumi di scena, locandine di film, interviste, disegni, riviste e giornali d’epoca, spezzoni cinematografici e televisivi, manoscritti personali, lettere, cimeli e materiale inedito, la vita, l’arte e la grandezza del Principe”. E così, mentre l’esposizione ospite nella Cappella Palatina del Museo Civico di Castel Nuovo celebra il rapporto tra Totò e i grandi della cultura del Novecento, nella sala Dorica di Palazzo Reale si analizza il rapporto tra il grande artista e le arti tirando fuori dal suo mitico baule costumi di scena originali, filmati e installazioni multimediali. Infine, con una lunga sequenza di 250 fotografie, allestita all'interno del Convento di San Domenico Maggiore, si descrive un Totò più “privato”, quello ritratto nei fuoriscena dei suoi film, nei momenti di vita quotidiana, nelle serate mondane e che mostrano le sue passioni, compresa quella per gli animali.

giovedì 27 aprile 2017

I Sentieri dell'Anima.

Luciano Sciommari al Palazzo Comunale di Baschi.

di Nicolina Bianchi

A mia madre, olio su tela, cm 70x100
Questa nuova proposta espositiva di Luciano Sciommari in Umbria, nella città di Baschi, dove storia e tradizione si uniscono in una suggestiva soluzione naturale, ci appare come una nuova scoperta della sua vena pittorica. Un evento, sentimentalmente dedicato a sua madre, che ci racconta della sua coerente evoluzione, in linea con i suoi stati d’animo, con i suoi diversi momenti d’ispirazione, con gli avvenimenti della sua vita. Il suo è un importante viaggio creativo che si concentra da anni nell'essenza della luce e del colore, nel significato di una pittura che segue costantemente le tracce profonde della sua sensibilità di attento osservatore. Sciommari rappresenta davvero l’estensione di quel figurativo romantico che concepisce il mondo e la natura come un immediato e moderno concretizzarsi della percezione delle cose e del paesaggio. Ed è una visione privilegiata quella di cui l’artista dispone per i suoi momenti d’ispirazione, proprio quella stessa visione di verde, di distese di gialli, di caldi riflessi d’azzurro, che hanno incantato i grandi Maestri umbro toscani del Cinquecento ed anche quelli di una importante contemporaneità.

lunedì 20 marzo 2017

Tre civette sul comò. Civettarte.

Alla Casina delle Civette di Villa Torlonia in Roma.

di Manuela Ottaviani

Antonella Cappuccio, Civette, 2016
Il piccolo volatile notturno da sempre è associato al mistero soprattutto a causa dei suoi grandi e penetranti occhi in grado di vedere nell'oscurità, oltre il buio fitto che inesorabilmente ferma il nostro sguardo. Per questa sua capacità era la fedele compagna di Atena e la troviamo in varie raffigurazioni antiche appollaiata sopra il suo elmo da dove scruta il mondo notturno riferendo ciò che vede alla dea che grazie a lei acquisisce una conoscenza profonda e sarà venerata come la più saggia dell’Olimpo.

Il magico potere dello schivo e solitario rapace non  si è mai affievolito nel corso dei secoli conservando intatto  il mistero che da sempre lo avvolge ed agli  inizi del XX secolo il principe Giovanni Torlonia jr, profondo conoscitore del mondo esoterico, decide di costruire in suo onore un villino liberty denominato poi  “Casina delle Civette”  per l’ossessivo ricorrere del tema della civetta nelle decorazioni, nel mobilio, nei capitelli delle colonne ornati con i grandi occhi tipici del volatile notturno e soprattutto per la presenza di una grande vetrata eseguita da Duilio Cambellotti nel 1914 raffigurante  due grandi civette stilizzate tra dei rami d’edera.

sabato 25 febbraio 2017

Art from China. Universe Woman.

Da Pechino a Roma, la creatività contemporanea delle giovani artiste cinesi.

di Nicolina Bianchi

Opera di Li Zi
Li Zi, Bai Ling, Gao Fang, Liao Pei e Wang Yuhan, cinque realtà creative, cinque artiste che propongono, in questa importante mostra nella capitale, la storia del loro attuale linguaggio espressivo. Per loro, un modo di comunicare e confrontarsi con il mondo della contemporaneità culturale ed artistica internazionale, soprattutto occidentale, per noi l’occasione per leggere nelle loro opere la fisionomia artistica di un Oriente giovane che tende costantemente ad allinearsi all'esperienza globale di continui cambiamenti. Lo apprezziamo nelle loro moderne, a volte sofisticate, “figurazioni concettuali”, nelle loro eleganti elaborazioni di segno e colore, nelle singolari installazioni. Li Zi, impagina la narrazione di una umanità, che appare  a volte sofferente, quasi prigioniera in un desiderio di libertà, in una realtà di luci soffuse, di atmosfere metafisiche, di raffinate archeologie in un gioco di ombre, di perfette geometrie sognate come vie di fuga.

giovedì 23 febbraio 2017

Leonardo e il suo Codice

Oltre la storia e il mito, a Roma, Musei Capitolini.

di Nicolina Bianchi

Locandina
Leonardo, con i suoi studi, le sue ricerche, i suoi disegni, le sue essenziali esperienze che hanno precorso e anticipato tutte le moderne logiche del volo e che ci permettono oggi di sorvolare il mondo osservando dall'alto le infinite meraviglie del nostro pianeta, arriva a Roma, ai Musei Capitolini, con una interessante Mostra dedicata al suo Codice del volo degli uccelli
Un intrigante percorso espositivo propone per la prima volta nella Capitale, dal 21 gennaio al 17 aprile, l’originale dell’antico manoscritto che raccoglie il compendio di tutte le sue intuizioni elaborate sull'argomento.

Custodito nella Biblioteca Reale di Torino sin dal 1893, il Codice è un quaderno in cui Leonardo ha scritto, disegnato, illustrato tutti i suoi studi sul volo degli uccelli che era solito osservare quasi ogni giorno, con grande attenzione e ne elaborava una vera e propria teoria grazie alla quale  riuscì a progettare le sue famose macchine volanti. Era, la sua, una rigorosa analisi del volo degli uccelli, una puntuale e scientifica elaborazione di progetti, di appunti, di disegni anche sulla loro fisionomia, sulla resistenza e sulle correnti dell’aria... “Poiché - scriveva - l’ali son più veloci a premer l’aria che l’aria a sfuggire da sotto le ali l’aria si condensa e fa salire l’uccello al moto contrario al moto delle ali”...

lunedì 20 febbraio 2017

Artemisia Gentileschi: un’artista fuori dal tempo

L’esposizione a Palazzo Braschi di Roma.

di Renato Sales

Maddalena penitente
Artemisia Gentileschi, prima che artista dal talento sconfinato e dalle capacità tecniche raffinate, fu donna di inarrestabile energia, dotata di una volontà risoluta e di un carattere irriducibile. Qualità che le permisero di entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, che la spinsero a imparare a leggere e a scrivere da autodidatta e in età adulta; a suonare il liuto, a frequentare il mondo culturale dell’epoca, a superare le violenze familiari, lo stupro per opera di Agostino Tassi, le difficoltà economiche e a tessere una furiosa storia d’amore col nobile Francesco Maria Maringhi  testimoniata da un epistolario appassionato.
A questo genio della pittura, e della vita, il Museo di Roma dedica la vasta e completa retrospettiva Artemisia Gentileschi e il suo tempo allestita nelle sale di Palazzo Braschi.